Una delegazione internazionale a tu per tu con la cooperazione romagnola grazie al progetto COPE

Una delegazione internazionale a tu per tu con la cooperazione romagnola grazie al progetto COPE

Confcooperative Romagna ha ospitato i partner europei in una tre giorni di lavoro. Testimonianze cooperative di: Caviro Extra di Faenza, San Zeno, Rigenera di Santa Sofia, For.B di Forlì, Forlì Tank Factory, cooperativa sociale Paolo Babini. 

mercoledì 29 marzo 2023

Nei giorni scorsi Confcooperative Romagna ha ospitato i partner di COPE Project, il progetto europeo che nasce per costruire e diffondere strumenti e metodi per promuovere il modello cooperativo.  

Una delegazione composta da rappresentanti di enti di Svezia, Islanda, Italia e Cipro ha raggiunto la Romagna per una tre giorni di lavoro sul progetto e, in particolare, sui materiali da testare quando si organizzano incontri di promozione del modello cooperativo o si fornisce supporto per lo sviluppo di nuova cooperazione.  

Tra gli ulteriori momenti di approfondimento organizzati da Confcooperative Romagna c’è stato quello dedicato allo Sportello Impresa, a cura del funzionario Pierpaolo Baroni, e quello sul nuovo servizio dedicato alla Certificazione di Genere nelle cooperative a cura di Miriam Nardone e Riccardo Nascé. 

Inoltre, in occasioni di pranzi, cene e tempo libero, la delegazione ha potuto conoscere più da vicino il sistema cooperativo territoriale con visite e testimonianze in alcune realtà romagnole. Tra queste Caviro Extra di Faenza, società del gruppo Caviro che si occupa di economia circolare; la cooperativa di comunità di San Zeno, nata diversi anni fa per gestire il circolo del piccolo paese e mantenere l’occupazione sul territorio; la cooperativa di comunità Rigenera di Santa Sofia, nata lo scorso anno per gestire un grande centro sportivo; la cooperativa sociale For.B di Forlì che ha spiegato il progetto di inserimento lavorativo di persone con disabilità che realizza al Fuori Misura Social Food; Forlì Tank Factory, la cooperativa di lavoro nata da un progetto di workers buyout; la cooperativa sociale Paolo Babini che, tra le altre cose, realizza inserimento lavorativo nel chioso Piada52 situato in un parco in precedenza a rischio di abbandono.