Arpor, cooperativa agricola del Gruppo Orogel, ha inaugurato la cella refrigerata automatizzata più grande del sud Italia. Un impianto pensato per rendere ancora più efficiente, sicuro e sostenibile il processo produttivo che si trova a Policoro, nel cuore della Basilicata.
I numeri
Con una capacità di stoccaggio di 32mila posti-pallet in grado di conservare oltre 15mila tonnellate di prodotto, per un volume complessivo dell’impianto di 150mila metri cubi, quello di Arpor è l’impianto refrigerato più grande del sud Italia. Può mantenere una temperatura costante di -25°C ed è dotata di 4 trasloelevatori che movimentano fino a 96 unità all’ora in ciclo combinato. All’interno, l’anticella di movimentazione è composta da due piani, per 2500 metri quadrati totali, temperatura controllata a +5°C, con sistemi di movimentazione avanzati senza personale. Al cuore dell’intero sistema, c’è una centrale frigorifera con una capacità di raffreddamento di 4500 kWf, abbinata a un potente impianto elettrico che utilizza l’energia dagli impianti di cogenerazione e fotovoltaico.
Gli investimenti in sostenibilità
Il gruppo cooperativo Orogel vanta un fatturato di 383 milioni di euro e oltre 11.800 ettari coltivati in Italia da 1661 soci e tre stabilimenti produttivi dedicati ai vegetali surgelati. Il percorso dedicato alla sostenibilità è costante: con il piano investimenti 2024-27 da 200 milioni, sta portando nuove tecnologie negli impianti di surgelazione, migliorando la produzione e la logistica, ma sta esplorando anche nuove frontiere, come quella dell’agrivoltaico, dello studio del suolo e del monitoraggio satellitare dei terreni.
Preservare la biodiversità
Orogel da sempre privilegia sistemi agricoli che rispettino le risorse naturali e riducano l’uso di sostanze chimiche, puntando su sostenibilità, tutela della biodiversità e conservazione della fertilità dei suoli. In particolare, l’attenzione dell’azienda romagnola è rivolta al miglioramento del microbioma del suolo, tra le strategie più promettenti per rendere l’agricoltura moderna più resiliente ai cambiamenti climatici. Per questo ha avviato un progetto di ricerca volto a sperimentare un pool di microrganismi benefici per la rigenerazione della fertilità del terreno, con l’obiettivo di garantire produzioni costanti e di elevata qualità.
Il progetto pilota
Nel corso dell’ultimo anno Orogel ha dato il via inoltre alla prima fase di mappatura dei terreni tramite un progetto pilota di monitoraggio satellitare. L’obiettivo è monitorare in tempo reale tutti i terreni dei soci agricoltori Orogel analizzando in diretta lo stato di crescita delle piante, la possibile presenza di malattie, stress idrici o climatici. Identificare in tutte le superfici coltivate dai soci in Italia, le singole aree del campo che necessitano di pronti interventi da parte dei tecnici agronomi di Orogel, consentirà di agire in anticipo e preservare al meglio la qualità delle colture.